Incentivo 110% per le ristrutturazioni

Stai pensando di ristrutturare la tua casa o lo hai già fatto? Hai diritto all’incentivo110% per le ristrutturazioni previsto con le detrazioni fiscali, confermato alle aliquote maggiorate per tutto il 2020 e su alcuni interventi puoi anche richiedere il superbonus al 110%.

Scopri come funziona il bonus casa e mobili, come inviare i dati all’Enea e quali sono gli interventi ammessi all’agevolazione.

ecobonus 110

Cosa si intende per Incentivo 110% per le ristrutturazioni

Nel 2020 l’agevolazione fiscale consiste nella detrazione dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) del 50% di quanto speso per i lavori di ristrutturazione effettuati sull’abitazione. L’immobile deve essere esistente con destinazione d’uso residenziale. Nel corso degli anni il valore della detrazione è stato cambiato più volte e con l’ultima legge di bilancio è stato confermato e prorogato per tutto il 2020 sempre al 50%, invece del 36%.
In occasione della ristrutturazione è prevista una detrazione, sempre del 50%, anche per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe superiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo di abitazioni ristrutturate. Per il bonus condizionatori è invece prevista un’aliquota dal 50% al 110% a seconda degli interventi. 

Per l’accesso alle detrazione, i lavori di ristrutturazione possono riguardare sia una singola unità immobiliare sia le parti comuni di edifici condominiali (la spesa si divide in base ai millesimi).

Come Funziona l’incentivo 110% per le ristrutturazioni?

Il contribuente può detrarre dall’Irpef una parte della spesa sostenuta per ristrutturare la propria abitazione oppure le parti comuni degli edifici residenziali, pari al:

  • 50% delle spese (bonifici realizzati) fino al 31 dicembre 2020, con un tetto massimo pari a 96.000 euro per ogni immobile.

In ogni caso la detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni la detrazione spetta al singolo condomino relativamente alla quota a lui imputabile effettivamente versata al condominio entro i termini della presentazione della dichiarazione dei redditi. La parte imputabile ovviamente si calcola in base alla quota millesimale.

Se la quota annua della detrazione supera l’imposta Irpef, l’importo eccedente non viene recuperato in alcun modo.

Per chiarire facciamo un esempio per un consumatore che si trovi in questo caso:

  • quota annua detraibile: 1.200 euro
  • imposta Irpef: 1.000 euro

La parte residua della quota annua (200 euro) non può essere recuperata né può essere richiesto un rimborso né può essere conteggiato per l’anno successivo.

Oltre alla spesa per la realizzazione vera e propria dei lavori è possibile considerare anche gli altri costi relativi agli interventi come le spese per la progettazione, la messa in regola degli edifici, l’acquisto dei materiali, le perizie e gli oneri di urbanizzazione.

  • Chi Può Richiedere questo Bonus? 
  • Tutti i contribuenti assoggettati dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno in Italia, possono beneficiare della detrazione. Il soggetto può essere il proprietario dell’immobile oppure il titolare di diritti di godimento sull’immobile stesso, ossia:

    • proprietari o nudo proprietari;
    • usufruttuari e locatari;
    • soci di cooperative o imprenditori induviduali (immobile non bene strumentale o merce);
    • soggetti che producono redditi in forma associata (art. 5 del Tuir) come società semplici;
    • familiare o convivente del possessore o detentore dell’immobile;
    • l’acquirente di un immobile se è stato già registrato il compromesso.

    Il detentore o il familiare convivente del possessore, ha diritto al bonus ristrutturazioni solo se sostiene le spese dei lavori (sono intestati a lui i bonifici dei pagamenti e le fatture). Se la casa è in comproprietà ha diritto alla detrazione chi effettua i pagamenti in misura proporzionale a quanto speso.

  • I condomini minimi possono richiedere la detrazione al 50%? 
  • Alcuni piccoli condomìni che, non avendone l’obbligo, non hanno un amministratore e non hanno un codice fiscale, possono comunque sfruttare la detrazione per lavori sulle parti comuni.
    In questo caso il pagamento deve sempre essere effettuato tramite bonifico e se non c’è il codice fiscale del condominio, i contribuenti inseriscono nel modello di dichiarazione il codice fiscale del condomino che ha effettuato il bonifico.

     

Come Ottenere l’incentivo 110% per le Ristrutturazioni

Negli anni le procedure per richiedere la detrazione sono stati ridotti e semplificati, eliminando la comunicazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate.

A differenza dell’Ecobonus al 65% o al 110%, per il quale è obbligatorio far redigere l’Attestato di Prestazione Energetica, o certificazione energetica, per ottenere il bonus casa non serve richiedere l’APE.
Se i lavori sono stati realizzati dal detentore, si dovranno indicare gli estremi di registrazione dell’atto che comprovi il titolo. Il beneficiario poi dovrà conservare tutti i documenti per esibirli in caso di controlli.

La legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo della comunicazione all’Enea sui lavori realizzati, come previsto per l’ecobonus.

Quali sono gli Edifici per la Detrazione sulle Ristrutturazioni?

Puoi richiedere l’agevolazione solo per immobili a destinazione residenziale e per le loro pertinenze (cantina, box…) di qualsiasi categoria catastale, anche rurale. Sono quindi esclusi gli immobili strumentali per attività d’impresa o professionale.

Gli interventi devono essere eseguiti o su singole unità immobiliari oppure su edifici (o parti di essi), a condizione che siano esistenti. Per le nuove costruzioni quindi si può detrarre solo la spesa relativa alla ristrutturazione della porzione di edificio esistente.

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